#UNDERGROUND

UNDERGOUND | EDITORIAL

Sotterranee, misteriose, oscure e a volte anche minacciose. L’immaginario collettivo per secoli ha tratteggiato le grotte, e gli spazi del sottosuolo, come qualcosa di antitetico rispetto alla dimensione terrena; spazi ‘altri’ – per dirla alla Foucault – a cui l’accesso è destinato solo a pochi eletti che, seguendo un percorso quasi esoterico, hanno il coraggio di addentrarsi nelle viscere della terra alla ricerca di un qualcosa ivi custodito. Eppure, se ci distacchiamo da una certa letteratura e dall’idea di grotte da esse trasmessa, ci renderemo conto come in realtà queste rappresentino niente più che uno spazio al ‘negativo’ di ciò che succede al di sopra, una dimensione sospesa in attesa di essere compresa e rappresentata. […]

di On/Off Magazine Editorial Staff | nITro

UNDERGROUND IN TRE PROGETTI IN SVIZZERA

Il tema dell’Underground ha avuto naturalmente dei grandi interpreti nella ricerca di architettura. I primi che vengono a mente sono Gunnar Birkerts e Hans Hollein. Birkerts ha praticato ininterrottamente questa tematica in molti edifici nella sua attività negli Stati Uniti (per esempio la sua biblioteca sotterranea della facoltà di legge alla uSouth University, Ann Arbor, Michigan). Di Hollein si ricorda un suo fenomenale progetto per il Guggenheim a Salisburgo del 1990 e il più recente campus e parco tematico Vulcania a Auvergne. […]

di Antonino Saggio | nITro

GIOIOSA E LA GROTTA. PENSIERI SULLA GROTTA DEL TONO

Ogni grotta ha una storia da raccontare, una favola antica capace di farci viaggiare indietro nello spazio e nel tempo e di farci sentire un legame, una sorta di appartenenza indissolubile con essa: in un percorso dentro le sue e le nostre profondità. La storia parla di Ciappe di Tono, il luogo dove fu costruita Gioiosa Marea. Ciappe di Tono era la Roccia, il logos, chiamato così fin dall’ antichità. Le ciappe sono pietre bianche, grandi e piatte che abbondano nelle nostre spiagge (i bambini infatti giocavano al gioco delle Ciappedde). Gioiosa era una zona di proprietà della famiglia Giardina e il nome fu fondato proprio dalla stessa famiglia intorno al 1753. […]

di Arianna Iside Indaco

MEMORIE DAL SOTTOSUOLO: LA NUOVA STAZIONE DELLA METROPOLITANA DI ZAHA AD OSLO

Nell’estate del 2018 la città di Oslo ha bandito un concorso per espandere la linea metropolitana e collegare la penisola di Fornebu, sito dell’aeroporto dismesso, al centro città. L’esito del concorso ha visto Zaha Hadid Architects vincitore di due delle sei nuove stazioni. Il bando chiedeva che ognuna delle fermate fosse un progetto a sé, riconoscibile e con un carattere proprio. I due progetti sviluppati da ZHA sono dissimili nell’estetica ma accomunati dalla stessa logica progettuale che vuole sottolineare una stretta relazione tra il paesaggio in superficie e il sottosuolo […]

di Michela Falcone | nITro

L’ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO INVERTITO. IL LABIRINTO SOTTERRANEO DI JUNYA ISHIGAMI

Affermato in tutto il mondo per le sue creazioni eteree e leggerissime, Ishigami realizza progetti sempre al confine tra arte e architettura, in cui un ruolo centrale è attribuito al paesaggio e alle molteplici integrazioni tra natura e volumi artificiali. In un insieme di opere quasi ai limiti della materialità, il progetto “Casa Ristorante Noel” a Yamaguchi, in Giappone, rappresenta una virata sorprendete e inaspettata verso una nuova direzione. In questa sfida al paesaggio sotterraneo, Ishigami dimostra di progettare al di fuori dei confini convenzionali della scala architettonica andando oltre i suoi stessi limiti, oltre il confine del suolo, scavando sotto la materia con la libertà progettuale che lo contraddistingue

di Giulia Lisena | nITro

SAN GIOVANNI LINEA C. UNDERGROUND TRA SCAVI ARCHEOLOGICI E MUSEALIZZAZIONE

Il progetto ha avuto lo scopo di risaltare il valore stratigrafico del luogo, emerso durante i tre anni di scavi, attraverso una narrazione lungo i percorsi orizzontali e verticali, trasformando la metropolitana da un luogo di passaggio, di transizione, ad un luogo culturale. L’ingresso alla stazione museo si trova in largo Brindisi, a ridosso della Mura Aureliane oppure tramite il collegamento con la metropolitana linea A dagli accessi intorno al Piazzale Appio. La stazione ha una superficie totale di 3000 mq disposti su 3 livelli. […]

di Nelu Dragomir

INVESTIGARE IL SOTTOSUOLO PER RENDERCI PIÙ SICURI: I SISTEMI DIGITALI COLLEGATI AGLI EDIFICI PER DIFENDERCI DALLE ATTIVITÀ SISMICHE

A partire dagli ultimi anni del novecento, il progredire delle scoperte tecnologiche ha portato grandi innovazioni nel settore del digitale. In particolare, l’unione di quest’ultimo e il settore dell’architettura ha portato a sperimentare l’uso di strumenti digitali in grado di salvaguardare l’edificio in ogni sua componente, dalla funzionale fino alla strutturale. La necessità di proteggere l’architettura soprattutto per quanto riguarda quest’ultimo fattore, nasce dal sempre più frequente rischio che, in seguito a un terremoto, gli abitanti di un palazzo ci possano morire dentro […]

di Emanuele Lumaca 

LUCIFERO CAPOVOLTO. LA MOSTRA ‘OLTRE’ DI LORENZO ODESCALCHI ALLA FORNACE DEL CANOVA

La Medusa è il primo elemento che accoglie i visitatori, con la sua presenza l’autore intende attraverso l’arte pietrificare il tempo. “L’arte ferma il tempo con il solo sguardo della Medusa e pratica un processo alchemico rendendola materica quindi scultorea”  (I. Odescalchi). Superata la Medusa, si scorge una porta, omaggio al Canova, in occasione del bicentenario dalla sua morte. La Porta, appena socchiusa, rappresenta un rito di passaggio […]

di Maria Chiara Libertucci, Alessandra Antonini | nITro

IL PATRIMONIO SOMMERSO. GLI SPAZI IPOGEI COME RETE DA RIQUALIFICARE PER LA CITTA’ CONTEMPORANEA / IL BUNKER DEL MONTE SORATTE A SANT’ ORESTE

Sant’Oreste è un paese sulle pendici del Monte Soratte, ultimo comune della provincia Nord di Roma, in posizione strategica e dominante sulla valle del Tevere e sui percorsi stradali verso il Nord. Nel versante sud del Soratte, a breve distanza dal centro del paese, si trova il rifugio militare costruito nel 1937 dal Genio Militare di Roma per iniziativa di Mussolini. È una rete di gallerie all’interno della montagna che si estende per circa 4 km di lunghezza e che – dietro la copertura della fabbrica d’armi Breda – costituiva invece un rifugio antiaereo per i vertici dello Stato Maggiore. Nonostante il bunker fosse pronto e a loro disposizione, i vertici militari, durante la guerra preferirono installare lo Stato Maggiore a Monterotondo. […]

di Francesca Di Bartolo | nITro