Spazi. Luoghi. Non luoghi. Spazi vecchi con usi nuovi. Persone nuove in spazi vecchi. Luoghi che diventano punto di incontro e incontri che si fanno in luoghi rinnovati. Innovare e rinnovare vanno a spasso insieme e incontrano spazi che, una volta rinnovati, diventano fulcro dell’innovazione o, perlomeno, della novità.
Questo sta succedendo a Matera, nei Sassi. Andando a passeggio con innovazione e rinnovamento non possiamo non incontrare UnMonastery.
Un non luogo? Altroché! Il luogo esiste ed è bello, grande e centenario; ma profuma di novità!
E’ un luogo in divenire, uno spazio da riempire di cose e contenuti e, soprattutto, di persone. Ma cos’è e cosa vuole essere questo Non-Monastero? Al momento è il Palazzo del Casale, un luogo chiuso da anni e di proprietà pubblica, che si auspica diventerà aperto alla comunità materana.
L’obiettivo è proprio quello di renderlo un luogo di partecipazione, incontro e scambio secondo la modalità innovativa del #Co, ovvero del fare insieme richiamando l’antica tradizione, tipica dei Sassi, del vicinato, ovvero, un gruppo di case vicine tra loro funzionale a mettere in relazione le persone che vi abitavano.
Il sito web unmonastery.eu conferma, infatti, che “unMonastery è un nuovo tipo di spazio sociale, simile a quelli di co-living e co-working, utile alle comunità locali di villaggi o cittadine perché facilita il processo di co-creazione e di apprendimento reciproco tra la comunità e gli unMonasterians”.
Chi sono gli unMonasterians? Creativi e innovatori sociali che abiteranno per un periodo limitato nel Non-Monastero e che, in qualità di cittadini temporanei, potranno vivere la città e sperimentare nuove forme di aggregazione e interazione con gli abitanti permanenti.
La stessa ristrutturazione prevede una fase di co-design, di progettazione comune, utile ad individuare funzioni e utilizzo degli spazi, il loro arredo e la loro struttura. L’unMonastery ha, appunto, l’intenzione di ricreare le funzioni sociali dei monasteri tradizionali, per dare ai suoi membri un obiettivo condiviso e, al tempo stesso, creare relazioni di vita e lavoro insieme, utili alla comunità locale.
Un primo passo è stato fatto e l’unMonastery ha ospitato la comunità degli Edgeryders dal 30 ottobre al 3 novembre ma la sfida più importante è già stata lanciata per la prossima primavera. Il Comitato Matera2019, nell’ambito della candidatura della città a Capitale Europea della Cultura per il 2019, ha aperto una International Call per makers e innovatori sociali, offrendo questo spazio come luogo di incontro e scambio per una progettualità condivisa anche con la comunità locale.
Il passato, quindi, è talmente presente da suggerire qualche regola per il futuro, un futuro fatto di interazione, collaborazione e condivisione di spazi e intenzioni.
COwriter: Stefania Clemente | Blogger
Updates da Matera…
http://www.materalife.it/notizie/unmonastery-un-salto-nel-futuro-a-matera/
a distanza di un anno ne parla anche il Sole 24 Ore http://nova.ilsole24ore.com/esperienze/la-cultura-come-open-source/?refresh_ce=1