
Hugo Pratt, Giorgio Bellavitis, Giancarlo Guarda sul tetto di Palazzo Muti-Baglioni a Venezia (marzo 1953 foto Frollo)
Ma il tetto è anche sogno di libertà, rischio. Ecco perché vogliamo condividere questa incredibile sequenza di foto.
I tre protagonisti della foto sono al centro Hugo Pratt, uno dei più grandi fumettisti del Novecento, a sinistra il futuro architetto Giorgio Bellavitis e a destra il futuro architetto Giancarlo Guarda. Sono tutti e tre della redazione della rivista “Asso di Picche”.
Siamo a Venezia, nel marzo del 1953. Bellavitis vive con il fratello e la madre nei sottotetti di un grande palazzo veneziano, suddiviso in appartamenti.
I ragazzi escono da una grande finestra in un piccolo lastricato e da lì si arrampicano sui tetti. Il fotografo è il futuro architetto Frollo e scatta una incredibile sequenza di fotografie.
E’ una sequenza di grande bellezza in cui quasi si respira con i protagonisti tutto quello che c’è da respirare: aria libera, una vena di follia, la Venezia amica, viva e pulsante di quegli anni del dopoguerra.

Hugo Pratt, Giorgio Bellavitis, Giancarlo Guarda sul tetto di Palazzo Muti-Baglioni a Venezia (marzo 1953 foto Frollo)

Guardando e riguardando queste foto sono arrivato alla certezza che la silhouette di Giancarlo Guarda, cosi particolare perché tra gli amici di Pratt era l’unico alto due metri, abbia ispirato anche la silhouette di Corto Maltese: sono identiche.
Mi sarà molto difficile pensare al tetto dal punto di vista architettonico e spaziale senza pensare a questa immagine di libertà. Perché se nel tetto ci sono gli aspetti simbolici, costruttivi, funzionali, ambientali e naturalmente formali bisogna anche interrogarsi su cosa c’è “sotto” il tetto e su cosa c’è “sopra”! Sotto c’è un mondo da esplorare spazialmente come una sequenza infinita di situazioni come sappiamo con il Centro Le Fresnoy di Bernard Tschumi, ma il tetto è anche sopra.

Hugo Pratt, Giorgio Bellavitis, Giancarlo Guarda sul tetto di Palazzo Muti-Baglioni a Venezia (marzo 1953 foto Frollo)
E’ tappeto volante, è linea di sogno e di libertà. Per questo pensavo naturalmente alla copertura del mercato di Santa Caterina di Miralles e Tagliabue a Barcellona ma anche ai tetti di Venezia con i ragazzi dell “Asso di Picche” in una performance che conserviamo indimenticabile dentro di noi.
Antonino Saggio | nITro