LA CASA DI PAGLIA TRA PASSATO E FUTURO

Nel campo dell’autocostruzione in Italia c’è chi sta emergendo con deteminazione, passione e creatività. Potrebbe sembrare, quello dell’autocostruzione, un tema legato al passato, eppure, casi emblematici, come quello di Pescomaggiore, dimostrano come la  forza  risieda nella capacità di adattamento rispetto anche a situazioni estreme e d’emergenza. Il team del famoso eco-villaggio, vicino l’Aquila, è costituito dagli stessi abitanti, che rifiutandosi di abbandonare il proprio territorio e le proprie radici dopo il terribile sisma decidono di investire sulle proprie forze per trovare una soluzione alternativa.

E’ Paolo Robazza di Bag Officina Mobile, uno dei protagonisti che convoglia e guida queste persone verso la rivisitazione della paglia come sistema di costruzione, e che noi di On/Off magazine abbiamo intervistato per comprendere meglio il suo operare.

RF: Da dove nasce questa “eco-idea”?

PR: L’idea di realizzare case utilizzando la paglia non è mia. Io ed i miei colleghi abbiamo scelto questa tecnologia per la ricostruzione in Abruzzo in quanto soddisfa molto bene le esigenze: velocità di costruzione, economicità, autocostruibilità e isolamento termico. La prima casa di paglia è stata realizzata intorno al 1880 in Nebraska ed oggi è ancora abitata ed in ottimo stato. La tecnologia poi si è sviluppata in Nord America durante i primi anni del ‘900. Negli anni Ottanta è sbarcata in Inghilterra per poi arrivare in Italia nel 2005.

DF: Quali sono i vantaggi di una casa di paglia rispetto a una casa standard?

PR: La casa di paglia è una casa sana, a basso impatto ambientale, che offre elevate prestazioni energetiche ma a costi contenuti. Le pareti in paglia traspirano,  forniscono un elevato isolamento termico e permetto un buon controllo del livello igrotermico degli ambienti interni e quindi un elevato benessere. La casa è fresca d’estate e calda d’inverno, e ciò permette di ridurre i costi dell’energia. Oggi le case che arrivano alle stesse prestazioni costano circa 1800 €/m², con questa tecnologia si arriva a 1200 €/m². La paglia inoltre è un materiale a km 0 facilmente reperibile e naturale. Una casa in paglia si realizza con lavorazioni molto semplici che possono essere eseguite anche da una manodopera non esperta, per questo è perfettamente adatta all’auto-costruzione.

RF: Hai realizzato case di Paglia a Roma?

PR: Si, per una committenza privata. Il proprietario ha confrontato i preventivi con altri progetti di bioedilizia e l’opzione della paglia è sembrato il più conveniente.

DF: E’ pensabile riprodurre questo tipo di costruzioni nei piani edilizi di una città come Roma?

PR: Assolutamente si. Si potrebbero fare case popolari non solo economiche ma anche di alta qualità. Tra l’altro in Inghilterra, appena fuori Londra, è stato recentemente realizzato un quartiere popolare interamente in paglia.

RF: Quale il loro luogo ideale?

PR: Sino ad oggi quasi tutti gli esempi di case di paglia si ritrovano in contesti rurali. Il progetto del Quadraro a Roma dimostra che è possibile realizzarle anche in contesti urbani. Essendo la paglia un materiale facilmente reperibile è possibile realizzare questo tipo di case ovunque, anche in contesti molto umidi se si opera con i dovuti accorgimenti progettuali.

DF: Quali sono le difficoltà maggiori?

PR: Le difficoltà maggiori sono nel trovare consenso da parte di committenti e soprattutto da parte delle amministrazioni pubbliche poiché, essendoci ancora poche realizzazioni in Italia, c’è ancora molta diffidenza.

RF: Quanto è conveniente una casa in paglia in termini di risparmio energetico ed efficienza energetica?

PR: Con la paglia si possono realizzare case passive. L’impianto di riscaldamento viene utilizzato solo in alcune settimane d’inverno, anche in contesti molto freddi, e ciò consente di risparmiare molto sui costi dell’energia. D’estate i sistemi classici di mascheramento ci consentono di ridurre al minimo anche le spese per il raffreddamento.

DF: Una casa di paglia resiste al fuoco? è antisismica?

PR: Una volta intonacata con circa 3 cm di spessore, la paglia è protetta e resiste a 1100 °C per 90 minuti quindi risponde alle normative antincendio europee. Inoltre essendo molto pressata non ha ossigeno al suo interno, manca quindi il comburente per innescare l’incendio. La struttura a telaio in legno consente all’edificio di rispondere alle sollecitazioni del sisma in modo elastico, quindi ottimale. La paglia viene utilizzata per realizzare le tamponature e non incide in alcun modo nell’antisismicità della casa.

RF: Come nasce Beyond Architecture Group?

PR: Dopo il terremoto ci siamo trasferiti all’Aquila dove abbiamo deciso di unire le nostre professionalità per contribuire alla ricostruzione. Dormivamo tra la gente in tenda, proponendo la  soluzione della paglia a sindaci e comitati di cittadini. Secondo noi era l’ideale per soddisfare i requisiti di velocità costruttiva, isolamento, autocostruibilità e simpatia (dovevamo raccogliere fondi per pagare i materiali da costruzione). Il progetto EVA ha fatto molto parlare di se ed ora continuiamo a ricevere apprezzamenti per il lavoro fatto e richieste per nuovi progetti.

DF: La casa in paglia, una casa del passato, sarà davvero la casa del futuro?

PR: Il futuro ci porterà, ed in parte lo sta già facendo, necessariamente a prendere direzioni sempre più consapevoli rispetto al risparmio energetico e all’uso di materiali naturali. Di fronte agli attuali problemi di impoverimento e di esaurimento delle risorse diventa indispensabile un’architettura che riscopra valori naturali e tecniche compatibili con un modo di vita più sobrio. La casa del futuro dovrà tenerne conto.

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Rosamaria Faralli & Denise Franzè | nITro

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Una risposta a “LA CASA DI PAGLIA TRA PASSATO E FUTURO

  1. Questa intervista alla Bag Officina Mobile è interessante e utile quali sonoi vantaggi di questa tecnologia di costruzione, utilizzata per la ricostruzione dell’Aquila. Le domande serrate e poste con estrema precisione rispondono esattamente all’esigenza di conoscere i vantaggi di questo tipo di costruzioni: la velocità di costruzione, l’economicità, l’isolamento termico e l’autocostruzione , tema affrontato in questo numero della Rivista , nonchè gli specifici vantaggi rispetto alle case standard.
    Forse troppo ottimistica la risposta data sulla possibilità di inserire questo tipo di costruzioni nei piani edilizi di una città, come Roma, anche se si ipotizza la costruzione di case popolari non solo economiche, ma di alta qualità e in contesti rurali. Tale ottimismo è però temperato dalla risposta alla domanda sulle difficoltà maggiori incontrate nella realizzazione dei progetti: Il consenso da parte dei committenti e della pubblica amministrazione. Appunto!
    La diffusione di questa tecnologia è affidato principalmente alle possibilità di risparmio energetico e all’uso di materiali naturali, nonché alla riscoperta di uno stile di vita più sobrio.

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