Un Playground Architettonico. Connessione con il Territorio e Contrada Fico

Nel cuore della Sicilia, tra le colline che si affacciano sul Tirreno, sorge Contrada Fico, un piccolo borgo di circa trenta abitanti immerso in un paesaggio che racconta storie di pastorizia e viticoltura. È qui che il SicilyLab, guidato dal professor Antonino Saggio, ha deciso di avviare una nuova fase di ricerca progettuale, proseguendo un percorso che da oltre un decennio si intreccia con la realtà di Gioiosa Marea. Dopo l’esperienza alla Biennale di Venezia 2025, il gruppo ha scelto di concentrarsi sul tema della connessione con il territorio e la comunità, immaginando un’installazione che si fonda con il contesto e che possa, allo stesso tempo, diventare occasione di incontro, sperimentazione e attivazione sociale. In questa nuova esplorazione progettuale, si intende riflettere sul valore dell’attività ludica in architettura, intesa non solo come gioco infantile, ma come strumento creativo, relazionale e funzionale. Il gioco, in questo senso, può diventare un mezzo per attivare spazi condivisi, stimolare l’interazione tra gli abitanti e generare nuove forme di appropriazione dello spazio. Il concetto di ludico diventa così una strategia progettuale, non un’aggiunta estetica o accessoria.
Il progetto è attualmente in fase di ideazione e si sta delineando attraverso momenti di confronto con gli abitanti di Contrada Fico. Grazie a workshop partecipati e attività di ascolto, si stanno raccogliendo suggestioni, bisogni e visioni che contribuiranno a definire le funzioni e le caratteristiche dell’intervento. Si immagina uno spazio polifunzionale e flessibile, capace di accogliere attività diverse – dalla lettura alla contemplazione, dal gioco libero alla socializzazione. In linea con il concetto di “terroir”, il progetto intende riflettere l’identità collettiva del luogo, integrando materiali locali e forme che dialoghino con la memoria e il paesaggio.

L’immagine deriva da Valerio Perna, L’attività ludica come strategia progettuale regole e libertà per una strategia del gioco in architettura, – tutor: Prof. Antonino Saggio, dissertazione Dottorale “Sapienza” , PDF


In questa direzione, si guarda ad esempi di architettura ludica che superano il semplice arredo urbano per diventare dispositivi attivatori: strutture che stimolano l’uso creativo dello spazio, accolgono l’imprevisto e promuovono relazioni spontanee tra persone. L’esperienza dell’utente, a tutte le età, diventa centrale. Si tratta non solo di progettare spazi “per il gioco”, ma di rendere giocabile lo spazio, invitando a una fruizione dinamica, partecipativa e aperta.
Progetti precedenti del gruppo nITro Saggio dimostrano come un’architettura leggera, relazionale e condivisa possa diventare un catalizzatore per nuove dinamiche comunitarie. Il nuovo SicilyLab 2025 si colloca in questa ottica, con l’ambizione di integrare l’elemento ludico come leva progettuale capace di generare benessere, creatività e senso di appartenenza.
In un contesto sempre più individualista e digitalizzato, riscoprire il valore del gioco come parte integrante dell’architettura significa investire nella qualità delle relazioni e nella vitalità dei luoghi. La sfida è accettare una certa indeterminatezza funzionale: offrire spazi aperti all’interpretazione dell’utente, che si modellano nel tempo, secondo bisogni e desideri che cambiano, ed in questa prospettiva, l’architettura non definisce tutto, ma crea le condizioni perché qualcosa accada. Il progetto per Contrada Fico, infatti, non vuole essere un’architettura finita, ma un processo in divenire. E sarà proprio nel confronto tra visione progettuale e appropriazione collettiva che l’elemento ludico potrà esprimere pienamente il suo potenziale: rafforzare il legame tra spazio e comunità e restituire centralità all’esperienza umana.

di Federica Mercuri | nITro

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